Gnocco fritto

La mia famiglia è originaria di Finale Emilia. Lo gnocco fritto scorre nelle nostre vene, si trova nelle nostre viscere ( e non solo perchè ne abbiamo mangiato a tonnellate..)

Mi fa pensare al tornare a casa.

Mi fa pensare alle domeniche sera quando eravamo piccoli, quando ci eravamo traferiti da poco a Mantova. Trascorrevamo quasi tutti i weekend a Finale Emilia, e la domenica sera, per un certo periodo facevamo tappa a casa di amici di famiglia, dove mangiavamo gnocco fritto fatto in casa. Al tempo non lo capivo, ma ora so che i miei genitori avevano bisogno di questo. Di una transizione. Non ci eravamo trasferiti lontano, ma in qualche modo era tutto diverso.
Allora per me era solo una bella abitudine, noi bambini guardavamo Grease, o Tutti Insieme Appassionatamente, e dalla cucina veniva il vocio degli adulti, che chiacchieravano sopra il rumore dello sfrigolio del fritto. Poi papà guidava fino a Mantova. A volte si ha bisogno di questo limbo, di questa zona franca che allevia il distacco.
Strano ricordarsi di questo. Quando casa era quella a cui si tornava, ma era anche quella che si lasciava.

Se chiudo gli occhi, forse ancora mi ricordo che sapore aveva quel particolare gnocco fritto. Con il salame. Nostalgia…

Qualche anno dopo, dopo un altro trasferimento a Bologna (ma nella bassa, a 30 km da Finale Emilia) casa è un’altra ancora, ma io sono certa che tutti i posti dove abbiamo vissuto sono “casa”: sono l’abbraccio della famiglia, sono i pranzi della domenica, gli amici che non si perdono, anzi si moltiplicano, crescere e cambiare, sentirsi a casa grazie anche ad un solo particolare che ci fa sentire in modo tale.  Casa è tutto questo, e molto di più… che lo si cerchi dentro quattro mura, o negli occhi di qualcuno, o nel profumo di gnocco fritto, che anche solo per qualche ora, ci fa sentire “a casa”

Questa ricetta viene proprio da Finale Emilia… il risultato è garantito!

Ingredienti:

  • 900 gr di farina
  • 1 uovo
  • 100 gr di latte
  • 2 cucchiai di vino bianco
  • 2 cucchiai di olio extra vergine
  • 1 cubetto di lievito di birra
  • sale
  • olio di semi di arachidi

Preparazione:

Sciogliete il cubetto di lievito in una poco di latte tiepido. Setacciate la farina con il sale e mettetela in una ciotola capiente. Aggiungete l’uovo, il vino, l’olio e il lievito sciolto nel latte.

Lavorate molto bene l’impasto, fino a farlo diventare liscio ed elastico; se dovesse essere troppo duro aggiungete latte, se troppo molle aggiungete farina.

Lasciate riposare l’impasto, coperto da un canovaccio, per almeno due ore: dovrà raddoppiare il suo volume. Tirate quindi la pasta a sfoglia mediamente sottile e ricavate dei rombi.

Friggete in abbondante olio di arachidi fino a che le crescentine non diventeranno dorate. Scolatele su carta assorbente e servite calde con salumi e formaggio squaquerone.

Se non volete fare gnocco fritto per un reggimento, dimezzate semplicemente le dosi!

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